Ciao ragazzi,
Vorrei ri-presentarvi la mia Raptor 1000.
L'acquistai nel 2010 con i risparmi che erano destinati al pagamento della retta universitaria di quel che si stava per prospettare il primo anno fuori corso. Fortunatamente riuscii a terminare il lavoro di tesi entro il termine ultimo e decisi quindi di regalarmi una moto. Già da qualche mese osservavo i vari siti di usato, a quei tempi primeggiava moto.it, e ormai mi ero fatto un'idea di quel che mi sarei potuto permettere.
La Raptor già allora era una moto accessibile e ci vidi il potenziale: il suo telaio a traliccio, massiccio e imponente, e il suo serbatoio dal design accattivante avevano attirato la mia attenzione.
Ricercando in rete trovai raptormania.it e mi si aprì un mondo.
Fu proprio qui che trovai il suo annuncio, Cagiva Raptor 1000 ricolorata in rosso Ducati con forse 17.000 km all'attivo a pochi km da casa (Mirco di Rimini).
Vedendo le varie special degli iscritti mi convinsi che fosse l'acquisto giusto, un'ottima base per creare la moto dei miei desideri.
Comprata la moto, iniziai a recuperare i componenti che mi avrebbero permesso di rifarle il look: forcellone RSV new da MCN, scarico 2in1 che all'inizio si presentava come siluro senza fine, pedane arretrate e pedane passeggero della Tuono (da Piga).
Poi arrivò Prisky, scomparso dal forum, che con le sue creazioni in vetroresina si rivelò l'artigiano giusto per un contributo decisivo allo stile che volevo. Produceva un sellone molto affusolato che esisteva solamente nella versione singola ma che, dopo qualche chiacchierata, si convinse a costruire nella versione con il porta documenti intercambiabile con un sellino passeggero..che più che una sella si rivelò un cuneo da pratiche poco ortodosse. Da lui comprai anche i convogliatori anteriori e i fianchetti sottosella.
Poi, per sperare in qualche regolazione della ciclistica, presi anche un mono CBR600..i triangolini c'erano già :).
Ecco che c'era tutto per iniziare..quasi!
Ai tempi, come ora, nutro attrazione per il Morini Corsaro 1200 e il caso volle che al mercatino di Imola trovai il gruppo faro anteriore. Proveniva da una custom smembrata che presubilmente era stata fatta su base Suzuki visto il logo che riportava. Ora c'era proprio tutto. Credo che fosse autunno 2011.
Iniziai i vari adattamenti: realizzazione telai per i convogliatori, telaio per il faro anteriore che si inserisse tra le piastre di sterzo, boccole per il forcellone.
Poi successe che proseguendo gli studi e inmorosandomi lasciai il progetto. Era il 2012..la moto sembrava un Frankenstein multicolore, ma la mia Raptor aveva preso la sua forma. Passarono gli anni, passarono le morose, passai varie città e la moto restó abbozzata sotto a un telo per anni.
Dopo qualche anno arrivarono le prime possibilità economiche ma mi trovavo lontano da lei e, con la manualità ormai persa, mi convinsi a ricercare qualcuno che potesse completare il progetto e che lo facesse per passione, a tempo perso.
A fine 2019 riuscii a convincere Gianni Crociati, amico di mio fratello Lorenzo Giusti, quasi una generazione dopo, ma con una passione verace per le moto.
Tutto è ricominciato ad inizio 2020 (ventesimo compleanno della moto) e tra Covid e distanza, io e Gianni ci siamo ritrovati come Ed e Mike: lui lavorava al ferro mentre io recuperavo informazioni e quanto necessario ad andare avanti. E mio fratello che supportava con qualche commissione per sopperire alla mia lontananza.
Dopo decine di ore di suo lavoro e intere serate mie a trovare l'occorrente, tra cui i tamponi paratelaio by Barry, eccola qui. Finalmente la mia Raptor è tornata in strada e ne sono proprio soddisfatto.
Probabilmente una persona razionale l'avrebbe smembrata e rivenduta insieme ai vari componenti comprati negli anni e, con quanto speso per farla diventare quel che è diventa, ci avrebbe comprato un buon usato di qualità..
ma io non lo sono stato, e sono felice di non esserlo stato.
Eccola qui!